Testosterone: a cosa serve e quali sono i valori normali?

Testosterone: a cosa serve e quali sono i valori normali?

La produzione giornaliera di testosterone nell’uomo, raggiunti i 30 anni, tende a diminuire annualmente dell’1%. Nelle donne il valore è compreso tra gli 8 e i 60 ng/dl (dati Mayo Clinic Laboratories). A livello di ricerca scientifica sembra avere una promettente efficacia contro infarto, malattie cardiocircolatorie13, anemia14, diabete mellito3910, osteoporosi e altre malattie metaboliche14, depressione15.

La sua struttura chimica è composta da quattro anelli di carbonio, tipici degli steroidi, con una formula molecolare di C19H28O2. La presenza di un gruppo ossigeno al C3 e un gruppo idrossile al C17 sono caratteristiche distintive che conferiscono al testosterone le sue proprietà biologiche. È importante consultare un medico per una valutazione accurata e una diagnosi appropriata se si sospetta di avere livelli elevati di testosterone. Queste sono soltanto le principali funzioni tra le numerose svolte dal testosterone nel corpo umano. Si tratta infatti di un ormone versatile, che influisce su una vasta gamma di processi biologici. I livelli di testosterone nell’uomo devono rimanere in un determinato range, che però non ha un limite superiore e inferiore ben definito ma soltanto dei valori indicativi, divisi per testosterone totale e libero.

Come funziona il testosterone?

La terapia sostitutiva con testosterone è comunemente utilizzata per trattare l’ipogonadismo, una condizione caratterizzata da bassi livelli di testosterone che può causare sintomi come affaticamento, depressione e riduzione della libido. Nelle donne, una piccola quantità di testosterone è prodotta nelle ovaie e nella corteccia surrenale. Anche se in quantità minori rispetto steroidi agli uomini, il testosterone svolge ruoli importanti anche nel corpo femminile, influenzando la libido e la massa muscolare.

Quando e perché fare il test del testosterone plasmatico?

Solo una parte del testosterone prodotto va a formare il DHT (6-8%), il restante viene metabolizzato dal fegato per essere coniugato ad altre proteine e infine escreto con le urine. Anche il DHT è un androgeno, ossia uno stimolatore dell’espressione dei caratteri maschili, e l’enzima coinvolto nella sua conversione è il “5α-reduttasi tipo 2” presente a livello della cute del tratto genitale, della prostata e delle ghiandole sessuali accessorie. L’uso di testosterone e di suoi derivati sintetici, come gli steroidi anabolizzanti, è comune tra gli atleti e i culturisti per migliorare la performance e l’aspetto fisico. Tuttavia, l’abuso di queste sostanze può avere gravi effetti collaterali, tra cui danni al fegato, malattie cardiovascolari e alterazioni psicologiche. Il testosterone biodisponibile è dato dalla somma del testosterone libero (DHT) e del testosterone legato ad albumina.

Aiuta a regolare i livelli di colesterolo e a ridurre il deposito di grasso corporeo, contribuendo a un profilo lipidico più sano. Questo è uno dei motivi per cui livelli adeguati di testosterone sono associati a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Questo effetto è particolarmente importante negli uomini anziani, che sono a rischio di perdita di massa ossea. La sintesi del testosterone avviene principalmente nei testicoli, attraverso un processo complesso che coinvolge diverse fasi e enzimi. Il colesterolo è il precursore fondamentale nella produzione di testosterone, che viene trasformato attraverso una serie di reazioni chimiche.

  • Ha un effetto minore sulla proliferazione della cellula ossea (favorita invece da GH/IGF-1), ma interviene soprattutto sull’accumulo di amminoacidi nel muscolo scheletrico, ed essendo androgeno particolarmente nel pene e nel clitoride6.
  • Nella fase puberale il suo livello garantisce la deposizione di nuovo tessuto, permettendo all’osso di accrescersi.
  • Purtroppo i pazienti che mostravano azoospermia erano la metà di quelli trattati e la volontà di introdurlo come contraccettivo maschile sfumò abbastanza rapidamente.

La produzione giornaliera di testosterone nell’uomo varia dai 5 ai 7 milligrammi, ma raggiunti i 30 anni tende a diminuire annualmente dell’1%. La produzione di testosterone nell’organismo avviene attraverso un processo a feedback negativo. Ciò significa che in presenza di una bassa concentrazione di questo ormone nel sangue, l’ipofisi secerne l’ormone luteinizzante (Lh) che, a sua volta, stimola la produzione di testosterone. L’ipogonadismo è una condizione caratterizzata da bassi livelli di testosterone, che può causare sintomi come affaticamento, depressione, perdita di massa muscolare e riduzione della libido. È prodotto principalmente nei testicoli negli uomini e nelle ovaie nelle donne, sebbene piccole quantità siano prodotte anche dalle ghiandole surrenali.

I livelli di testosterone possono variare significativamente durante il giorno, quindi è spesso raccomandato eseguire il prelievo di sangue al mattino, quando i livelli sono generalmente più alti. Le differenze di genere si estendono anche agli effetti del testosterone sul comportamento. Negli uomini, livelli elevati di testosterone sono spesso associati a una maggiore aggressività e competitività. Nelle donne, questi effetti sono meno pronunciati, ma il testosterone può comunque influenzare l’umore e la libido.

La sintesi del testosterone è un processo complesso e altamente regolato, che coinvolge numerosi enzimi e fattori di regolazione, garantendo che i livelli di questo ormone siano mantenuti entro limiti fisiologici. In sintesi, la struttura chimica del testosterone è essenziale per la sua funzione biologica, permettendogli di agire come un potente regolatore di numerosi processi fisiologici. Se si sospetta di avere bassi livelli di testosterone, è importante consultare un medico per una valutazione e un trattamento appropriati. Il testosterone è principalmente prodotto nei testicoli negli uomini e nelle ovaie nelle donne. Nell’uomo circa il 95% del testosterone è prodotto nei testicoli dalle cellule di Leydig, che sono situate nei tubuli seminiferi. Nelle donne, le ovaie producono testosterone nelle cellule follicolari e nelle cellule stromali.

Questi recettori sono presenti in vari tessuti del corpo, inclusi i muscoli, le ossa, la pelle, i capelli, i genitali e il cervello. Dopo la sua legatura al recettore, il complesso ormone-recettore si trasloca nel nucleo cellulare, dove regola l’espressione genica attraverso l’interazione con il DNA, influenzando così la sintesi delle proteine e altri processi cellulari. Influenza la distribuzione del grasso corporeo, favorendo la riduzione del grasso viscerale e l’aumento della massa muscolare. Questo ormone è coinvolto nella regolazione della sensibilità all’insulina e può influenzare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

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